Su questa recensione come per le altre della serie X-Men SteelBook non mi soffermerei sulla descrizione del film, ormai noto a tutti, ma di parlare solo ed esclusivamente della vera novità : la cover.Ĭontrariamente ad altri film analoghi che scarseggiavano di edizioni speciali, X-Men aveva già l'imbarazzo della scelta con diversi SteelBook molto colorati in edizioni italiane ed import, nonché alcune cartonate. News: nel 2013 il franchise continuerà con The Wolverine di James Mangold, mentre per l'estate 2014 è previsto il sequel di X-Men L'Inizio, ovvero X-Men Days of Future Past diretto da Bryan Singer, regista delle prime due pellicole della saga. Sua una delle interpretazioni "villaniche" più belle nella saga mutante della Fox.Īd un cast di primo livello si uniscono altre esaltanti stelle (Jennifer Lawrence e la sua Raven/Mystica dai forti dubbi e dalla grande passione January Jones e la sua diamantina e glaciale Emma Frost) che vanno a comporre la pellicola cinecomics rivelazione del 2011.Ĭonsigliato agli amanti della saga (che troveranno nuovi slanci), agli amanti del genere (cinecomic d'annata) e a tutti quelli che vogliono avvicinarsi agli X-Men al cinema o a chi, semplicemente, ama la fantascienza e i fumetti in generale. Kevin Bacon eccelle nel ruolo del malvagio mutante semi-immortale, capace di manipolare le emissioni energetiche e indirizzarle sotto altra forma. McAvoy è un giovane, e a tratti, sfrontato Charles Xavier a cui il mondo ha dato tutto, ma si sa: ciò che viene donato può anche essere tolto e la volontà di Xavier di aiutare Erik può essere molto più pericolosa di altri mali. Fassbender tra tutti narra un Erik/Magneto figlio del dolore, della vendetta, ma che non cede ad una sorta di umanità mitizzata, ma non negata. I personaggi che si muovono su pellicola sono tra i più riusciti della saga:
La Fox lo fa e sceglie la via della "resurrezione", una sorta di reboot in alcuni casi, con cambi al cast e atmosfrere lontane (molto lontane) rispetto alle altre pellicole, e malgrado il film sia stato girato alla velocità della luce per un release avvenuto davvero pochi mesi dopo il suo concepimento ufficiale non risente di alcun difetto, sbalordisce per la narrazione (perfetta, oserei dire) cronologica, si inserisce (non senza alcune ret-con) nell'universo filmico mutante e raccoglie consensi come non mai.
Sì, perché dopo alcune delusioni avute con gli ultimi due film del franchise (X-Men Conflitto Finale: bello, ma risente troppo della perdita di un regista come Singer e per il terzo film di una trilogia si doveva osare di più, a partire dalla durata della pellicola stessa - X-Men Le Origini: Wolverine: uno spettacolare film di intrattenimento, ma con un regista incapace di gestire le scene d'azione, trama che si perde nella seconda parte e degli effetti speciali non proprio efficaci in alcune sequenze) si sentiva il bisogno di rinnovare il brand mutante al cinema. X-Men L'Inizio è l'eccezione alla regola, il miracolo della rinascita.